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Un aiuto per i dolori articolari

Un aiuto per i dolori articolari

Tutti gli inverni siamo alle prese con la stagione fredda: umidità in aumento, pioggia e temperature più basse portano a un inevitabile peggioramento a livello delle nostre articolazioni.
Spesso infatti si manifestano una serie di fastidiosi sintomi, dal dolore alla rigidità o limitazione funzionale che evidenziano un importante problema di fondo: l'infiammazione.

Artrosi, artrite, processi infiammatori in atto; noi sentiamo dolore, mentre una parte del nostro corpo si trasforma e non in meglio.
La fitoterapia ci offre rimedi naturali che mirano a migliorare lo stato infiammatorio, ma anche la struttura delle cartilagini, riducendo al contempo i sintomi e il dolore che accompagna l'infiammazione.

Certamente il punto di forza della terapia naturale è l'estrema tollerabilità dei rimedi utilizzati che, a differenza della maggior parte dei farmaci antinfiammatori di sintesi, possono essere utilizzati nel dolore cronico per periodi prolungati senza produrre effetti collaterali indesiderati rilevanti soprattutto a livello gastrointestinale.

L'azione antinfiammatoria di questo gruppo di principi attivi naturali è legata a diversi meccanismi d'azione e, come spesso si verifica con le piante medicinali, è possibile ottenere notevoli vantaggi dall'associazione di più principi attivi e limitare il dosaggio complessivo.

L'artiglio del diavalo

Tra le piante più efficaci per la loro azione antinfiammatoria si distingue l'ARTIGLIO DEL DIAVOLO (Harpagophytum procumbens) chiamato Devil's claw nei paesi anglosassoni.

Originaria della Namibia, questa pianta deve il suo nome pittoresco alla singolare forma dei suoi frutti ovoidali, rivestiti su tutti i lati da escrescenze dure a forma di uncino, del tutto simile a rampini (dal greco harpago).

Artiglio del diavolo frutto
Frutto di artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens)

Vanta tra i suoi principi attivi sostanze note come “iridoidi” che le conferiscono proprietà antinfiammatorie prive degli effetti collaterali dei FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei).
Per questa ragione gli estratti di Artiglio del diavolo non solo sono meglio tollerati a livello dello stomaco e dell'intestino ma, grazie all'azione dei principi amari presenti, possono favorire il benessere gastrointestinale, stimolando la produzione di bile e lo svuotamento della colecisti.

L'Artiglio del diavolo può inoltre essere usato nel trattamento del reumatismo acuto e cronico, dell'artrosi cervicale, dell'artrosi lombare, della coxartrosi, della sciatica, delle tendiniti ed è valido anche per il mal di testa.

Tra gli estratti più utilizzati troviamo quelli in capsule o compresse, oppure in gocce di tintura madre alla dose di 50 gocce, in poca acqua dopo i pasti principali.

Come tutte le piante ricche di principi attivi amari è sconsigliata nei soggetti affetti da ulcera gastrica, gastrite o ulcera duodenale.
Risulta controindicato in gravidanza
perché capace di stimolare le contrazioni uterine.

Boswellia serrata

La gommoresina di BOSWELLIA SERRATA, nota anche con il nome di incenso indiano, è conosciuta e usata fin dall'antichità per le sue proprietà medicinali: rappresenta uno dei rimedi più noti della Medicina ayurvedica che la utilizza da secoli come rimedio per i reumatismi, per molti disturbi respiratori ed epatici o per stimolare sotto forma di olio, la crescita dei capelli.

Incenso indiano
Incenso indiano ricavato dalla corteccia di Boswellia

L'incenso, ossia l'essudato del tronco, viene raccolto incidendo superficialmente porzioni di corteccia di un grande albero, la Boswellia serrata, appartenente alla famiglia delle Burseraceae e ampiamente diffuso in India e Cina. Dall'incisione della corteccia fuoriesce un liquido viscoso e trasparente che solidifica a contatto con l'aria assumendo l'aspetto di grani giallo-oro delle dimensioni di una goccia, utilizzato poi per la preparazione degli estratti.

Responsabili dell'efficacia di questo rimedio sono i suoi ACIDI BOSWELLICI la cui valida azione antinfiammatoria è legata alla loro capacità di inibire un enzima (5-lipossigenasi), elemento chiave per la sintesi di alcuni mediatori chimici, responsabilie dell'infiammazione.
Gli estratti di incenso risultano quindi indicati come rimedi naturali nel trattamento degli stati infiammmatori, soprattutto cronici come l'artrite, l'osteoartrite e i reumatismi dei tessuti molli.

Il trattamento prevede un periodo iniziale di cura di 45-60 giorni consecutivi, seguito da un periodo di riposo di 20-30 giorni, al quale seguirà poi un altro periodo di cura di 45-60 giorni.

Il salice

Tra le piante utili nel trattamento dell'apparato osteoarticolare troviamo quelle contenenti una tipologia di principi attivi noti come ETEROSIDI SALICILICI, si tratta di piante come il SALICE (Salix alba) e la SPIREA (Spiraea ulmaria) che devono la loro efficacia antinfiammatoria, ma anche antipiretica e analgesica, all'attività curativa dei salicilati, principi attivi capaci di inibire direttamente la sintesi delle prostaglandine, mediatori coinvolti nei processi di termoregolazione, del dolore e dell'infiammazione.

Salice
Albero di salice

A differenza di quanto avviene per il farmaco (l'acido acetilsalicilico, la comune aspirina) però, la presenza dei diversi principi attivi nell'ambito del fitocomplesso rende l'estratto di salice meglio tollerato a livello gastrico.

L'estratto del salice, spesso in associazione con altre erbe, in qualità di “aspirina” vegetale, trova impiego nel trattamento sintomatico del dolore articolare e muscolare, nelle sindromi influenzali, come antidolorifico in caso di cefalea, dolori dentali e dolori mestruali.

Lo si può utilizzare in capsule di estratto secco o in gocce di tintura madre, alla dose di 50 gocce per 3 volte al giorno.

Esattamente come avviene per i farmaci che contengono salicilati, la pianta è dotata di proprietà antiaggreganti piastriniche e risulta sconsigliata in caso di terapie anticoagulanti, ma anche in presenza di allergie e salicilati, in gravidanza e allattamento.

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